Come abbiamo già spiegato in Errore medico Pronto Soccorso: come difendersi, purtroppo sono in costante aumento i casi di malasanità dai quali emerge la centralità del delicato rapporto tra l'esercizio del diritto alla salute da parte del cittadino e l'espressione della professione medico-sanitaria.
È necessario evidenziare che il concetto di responsabilità medica e risarcimento del danno si riferisce concretamente all'azione di un sistema complesso e composito in cui il soggetto è il destinatario di prestazioni mediche di qualsiasi genere (diagnostiche, preventive, ospedaliere, terapeutiche, chirurgiche, estetiche, assistenziali, ecc.) svolte da medici e personale con diverse qualifiche (infermieri, assistenti sanitari, tecnici di radiologia medica, tecnici di riabilitazione, etc...)
Cosa si intende per responsabilità medica e risarcimento del danno
La responsabilità medica è un concetto che si riferisce all'obbligo di rispondere delle conseguenze derivanti da una condotta illecita, commissiva od omissiva, derivata da:
- negligenza, come quando, ad esempio, il medico prescrive un farmaco sbagliato o un chirurgo non si accorge della mancata rimozione di corpi estranei da un campo operatorio;
- imprudenza, ossia una condotta temeraria del medico che decide di procedere con una determinata pratica medica essendo consapevole dei rischi per il paziente;
- imperizia, cioè la scarsa preparazione professionale per incapacità proprie, insufficienti conoscenze tecniche o inesperienza specifica.
Attività preliminare all’azione giudiziale
Prima di procedere all’azione giudiziaria nei confronti del medico, del professionale sanitario o della struttura sanitaria (che risponde delle condotte colpose o dolose dei medici di cui si avvale), è necessario svolgere alcune attività preliminari atte a impostare le giuste basi per un buon esito del processo.
Il primo passo da compiere è quello di avviare una consulenza di parte. Il paziente che ritiene che l'aggravarsi delle sue condizioni di salute sia dovuto alla conseguenza diretta di una negligenza medica deve, prima di tutto, raccogliere tutta la documentazione medica in suo possesso, o richiederne copia alla struttura in cui è stato ricoverato relativa al percorso diagnostico-terapeutico seguito. Successivamente sottoporrà la questione ad un medico legale che redatterà una relazione che conterrà la sua risoluzione. Qualora dalla perizia si evinca la reale sussistenza di un errore che giustifichi una responsabilità medica, nella stessa sarà anche stimato il danno. A quel punto il danneggiato o, per lui, il suo legale potrà inviare una richiesta di risarcimento (meglio conosciuta con il nome di diffida) del danno all’Ente sanitario che una volta ricevuta la richiesta, aprirà il sinistro presso la compagnia assicuratrice che li copre per la responsabilità civile verso i terzi.
È ovvio che l’obbligo di possedere un'assicurazione vale in capo ad entrambi i soggetti (nonché quello di pubblicazione in capo al primo) di cui all’art. 10 L. 24/2017. Non si deve trascurare, inoltre, la previsione contenuta nell’art. 12 della stessa Legge secondo cui la richiesta può essere rivolta dal danneggiato direttamente alla compagnia assicurativa (c.d. azione diretta).
Come ottenere il risarcimento del danno dovuto a responsabilitá medica
La legge N. 24 dell'8 marzo 2017, ha introdotto significative modifiche in tema di responsabilità medica sia in sede penale che in sede civile, riconoscendo la responsabilità per colpa di coloro che esercitano una professione sanitaria ai sensi dell'art. 2043 del codice civile. La struttura sanitaria, invece, risponderà solo per responsabilità contrattuale, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di onere probatorio e di prescrizione (5 anni per la responsabilità extracontrattuale dei medici, e 10 anni per la responsabilità contrattuale della struttura sanitaria).
Dunque, se sei stato vittima di un errore medico hai il diritto di chiedere ed ottenere il risarcimento del danno subito, noi ti aiuteremo a valutare la tua situazione indirizzandoti sulla strada da intraprendere per raggiungere il ristoro del pregiudizio il prima possibile.